Gli inneschi della terapia 1

cosa si fa in terapia

Al giorno d'oggi c'è ancora confusione riguardo a chi sia lo psicoterapeuta e cosa faccia concretamente.

Nella maggior parte dei casi tale figura professionale, purtroppo, è spesso connotata da ciò che non è e non fa, piuttosto che dal contrario. Mi spiego meglio, ancora oggi quando si pensa alla psicoterapia le reazioni sono varie e non sempre positive. E' ancora presente nell'opinione comune l'idea che riguardi persone "matte", sia dispendiosa, si venga letti dentro di sè, si riduca ad avere consigli ed essere ascoltati come farebbe un amico, non serva a niente, viene confusa con il lavoro dello psichiatra e con la prescrizione di farmaci.

Facciamo ordine.....

La psicoterapia rientra all'interno delle professioni sanitarie che hanno a che fare con il benessere e la salute. Dopo aver conseguito la laurea quinquennale in medicina o psicologia, aver svolto l'anno di praticantato e superato l'esame di stato abilitante lo svolgimento della professione, chi vuole diventare psicoterapeuta prosegue il proprio percorso professionale formandosi per quattro anni all'interno della scuola di psicoterapia scelta. Tale tipo di formazione è caratterizzata dalla presenza di moduli teorici, pratici, esperenziali e da periodi di tirocinio in varie strutture, dall'esame di sbarramento annuale e discussione della tesi finale. Lo psicoterapeuta psicologo non prescrive farmaci ma aiuta la persona che si rivolge a lui ad affrontare le proprie difficoltà attraverso il lavoro psicoterapeutico.

Quali sono gli strumenti principali usati dallo psicoterapeuta nel lavoro?

Le parole, la presenza, il non giudizio, l'accoglienza della complessità e diversità, la relazione perchè siamo esseri sociali e cresciamo e ci nutriamo di relazioni sociali, le esperienze che si fanno in terapia perchè si impara a relazionarci in modo diverso con noi stessi e gli altri.

Le parole ascoltate con la mente e con il cuore, con i sensi aperti alla persona che abbiamo davanti, con un occhio di riguardo per la sua storia, gli inciampi che ha avuto, le difficoltà che ha dovuto affrontare e le tante cose superate al meglio delle proprie possibilità. 

Le parole in terapia assumono una connotazione ben diversa da quella che hanno in qualsiasi altra relazione

Sono degli inneschi e mettono in moto un qualcosa. Le parole seppur impalpabili hanno forza, possono offendere, svilire, addolorare, aiutare. Nello spazio terapeutico, diventano strumento efficace per fermarsi là dove è importante farlo, per rivedere insieme la storia raccontata da altre angolature sconosciute sino ad allora, potenziarla ed arricchirla. Appropriarsene e diventarne finalmente protagonisti.

Vi sono anche le parole del corpo siano esse sensazioni, sintomi, emozioni che necessitano di essere accolte ed integrate per arrivare ad un nuovo equilibrio. Perchè anche il corpo esprime il disagio attraverso manifestazioni somatiche (ad esempio ansia, attacchi di panico, disturbi psicosomatici) oppure diventa oggetto della non accettazione e insoddisfazione. Nella mia esperienza clinica ho potuto osservare quanto sia importante dare voce e trasformare, piuttosto che reprimere o soffocare i sintomi.

L'articolo prosegue al punto 2.

 

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