Quanto è delicata la vergogna

"Una delle più grandi e profonde crepe che possano essere inflitte al nostro spirito" Plutarco

 

Chi di noi non ha mai provato quella sensazione di agitazione mista a paralisi, quel pallore in volto accompagnato dalla voce tremula, le mani sudate ed il respiro corto, confusione nella testa e voglia di scappare, scomparire, non essere così troppo visibili.

 

In un momento in cui non riusciamo a reggere tale visibilità ed al contempo non possiamo sottrarvisi.

 

Tobia aveva questo tipo di vissuto tutte le volte che doveva partecipare ad una riunione con i colleghi.

Stava male al solo pensiero di essere lì seduto al tavolo rotondo, inchiodato alla sedia senza nessun riparo. Avere sei colleghi attorno lo facevano sentire come in trappola e quell'ora e mezzo di lavoro era davvero interminabile. Avrebbe pagato pur di evitarla. Prendere parola era sempre un atto di coraggio preceduto da un dialogo che avveniva dentro la sua testa. La sua vocina interna, ben poco benevola nei suoi confronti gli diceva di darsi da fare, di non rischiare di fare una brutta figura standosene zitto, che non poteva fare così tutte le volte. Se poi dopo tanto riusciva ad organizzare un discorso, appena pronunciava le prime parole queste diventavano come petali al vento. Si sparpagliavano, perdevano forza e lui perdeva il filo. Iniziava a sentirsi a disagio nel corpo, accaldato e tanto goffo. Le persone attorno, assumevano ancora di più una connotazione negativa perchè potevano giudicarlo e ferirlo con il loro sguardo....

Eccoci nel campo della vergogna.

 

Con la vergogna nasce in noi la certezza di essere esposti davanti ad una o più persone proprio in un momento in cui ci sentiamo sensibili e vulnerabili. Fragili. "Presuppone l'essere visti ed essere coscienti che altre persone ci guardano: in una parola essere imbarazzati. Si è visibili e non si è pronti a essere visibili Erikson E. H.

 

La vergogna è un emozione secondaria appresa nel corso dello sviluppo all'interno delle interazioni sociali. Nasce a seguito di autovalutazioni conseguenti al senso di fallimento di determinati standard. Questo tipo di autovalutazione contiene al suo interno un senso di inadeguatezza e comporta la messa in discussione del proprio essere. La persona che ha avuto esperienze associate alla vergogna si sente di sottofondo anche incapace di porre rimedio a questo suo sentirsi sbagliato. È uno stato interno al se' profondo che riduce il senso di integrità del sé e delle proprie risorse.

È uno stato ben diverso dal senso di colpa in cui vi è la paura di una punizione. La vergogna è accompagnata dalla percezione di un fallimento parziale o generale della propria dignità. La sensazione di mancanza di stima da parte degli altri diventa elemento che porta a temere l'abbandono.

L'intensità temuta o percepita di questo vissuto può essere tale da introdurre importanti modifiche al proprio stile relazionale e sociale che vanno da una limitazione della libertà di azione al voler dare una buona impressione di sé al cercare di controllare il più possibile la situazione.

A ciò si accompagna uno stato di ansia ed in certi casi il peso della situazione può essere così forte da evolvere in quadri di fobia sociale e vissuti depressivi.

 

Se stai lottando contro una modalità di risposta comportamentale irrigidita nel tempo, che ti porta a sentirti succube della vergogna, può esserti utile imparare, attraverso la terapia, a prendere confidenza con ciò che ti accade e prenderti cura in modo diverso dal consueto del turbinio di vissuti corporei e cognitivi in cui ti senti aggrovigliato.

Grazie al lavoro fatto con un terapeuta esperto in traumi e vergogna, imparerai che la tua vergogna a suo tempo è stata una brillante strategia di sopravvivenza che ti ha aiutato in situazioni in cui la tua invisibilità era opportuna.

Imparerai che questa parte di te continua a operare in modo automatico come se tu stessi vivendo ancora uno stato di allerta, comprenderai come creare un dialogo tra la parte di te che si vergogna e la parte di te che vuole esprimersi, fare esperienze e vivere invece che sopravvivere. Attraverso il lavoro psico-corporeo imparerai a creare una base sicura nel tuo corpo.

 

 

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